Andrea Sarneri – Profilo
Ho iniziato lo studio del pianoforte classico verso i 9 anni presso la scuola di Musica G.Sarti di Faenza con l’insegnante Ottilia Zaccari, conseguendo la licenza di solfeggio e il diploma inferiore di pianoforte al conservatorio G.B.Martini di Bologna. Nasce in quel periodo il gusto per il ragtime, lo stride piano e il blues che mi portano a deviare definitivamente dal percorso classico, ed in parallelo cresce la passione per l’elettronica, gli strumenti musicali elettronici, l’audio.
Negli anni del liceo e poi dell’università mi appassioni all’utilizzo dei sintetizzatori, della computer music, delle tecniche di sintesi e di signal processing. Sono gli anni (1980-1990 in cui dai sintetizzatori analogici si migra a quelli digitali: Farfisa soundmaker,SIel Opera, Korg MS20, Korg Polisix, Roland Juno 106, JX3P, JX8P,Roland D50, Yamaha DX7, Korg M1, Piano Yamaha PF15, e poi campionatori Roland Mks100, Akai S2000, sequencer MC500 e altri ..sono strumenti che vengono utilizzati, programmati, smontati, modificati, riparati.
Nel 1981 partecipo a un corso tenuto da Joris Rossi presso “il Baule dei suoni” sull’uso del moog e dei sintetizzatori analogici modulari e a un seminario sull’utilizzo del chip audio del Commodore VIC20.
A partire dal 1984, in pieno periodo new wave, partecipo al progetto di una delle band storiche di Faenza, i Kriminal Tango, con i quali incido una compilation prodotta dalla Materiali Musicali e partecipa al meeting degli indipendenti di Firenze nel 1986. Con i Kriminal Tango viene creato un repertorio di oltre trenta composizioni originali e tre demotape autoprodotti.
Durante gli studi all’università continuo svolgendo attività di orchestrale con alcune formazioni con le quali inizio a utilizzare la Fisarmonica, e maturo la conoscenza del repertorio da ballo, dal folk al latino, alla disco.
Partecipo a progetti “spot” quali l’arrangiamento e realizzazione delle colonne sonore di spettacoli teatrali del regista Mario Zoli, l’arrangiamento ed esecuzione dal vivo delle musiche dello spettacolo teatrale di capodanno 1987 per la regia di Kido Emiliani su testi (comici!) di Carlo Lucarelli, la partecipazione (1986) allo show demenzial-rock de “i Materassi” , ecc..
Dopo la laurea in Ingegneria elettronica inizio l’attività di progettista alla GeneralMusic s.p.a. azienda che progettava tastiere, synth e impianti audio. Dal 1990 al 1996 lavoro alla creazione di diversi prodotti GEM (tastiere WS2, WS1, CDxx, WKxxx , RPxx) sviluppando le architetture hardware e software e le relative implementazioni. E’ grazie al lavoro quotidiano a fianco di musicisti/tecnici eccezionali (Gianni Giudici, Enzo Bocciero, Claudio Morosi, Leonardo Rosciglione,Francesco Castagna, Maurice Tawilè) che si aprono gli orizzonti a più generi musicali, dal jazz, alla Fusion, alla musica etnica.
Ma la priorità diventa il linguaggio jazzistico: è del 1993 l’amicizia con Westley Ivankovich, cantante e contrabbassista americano trasferito in Italia, col quale inizio una collaborazione importante che porta alla lettura del repertorio degli standards e al loro riarrangiamento per pianoforte e contrabbasso. Per alcuni anni ci esibiamo in feste private e in situazioni in cui il repertorio e lo “smooth sound” sono elementi caratterizzanti.
Nell’estate del 1996 partecipo a due importanti seminari, il primo tenuto da Pape Gurioli sull linguaggio Jazz del pianoforte, e il secondo sull’uso dell’organo Hammond tenuto da Gianni Giudici
Dopo quella esperienza partecipo ad altri progetti, sempre nell’ottica di sperimentare cose nuove, senza disdegnare alcun repertorio, ma cercando sempre di reinterpretare e padroneggiare i diversi contenuti: Quinzan (progetto di Pietro Bandini sul recupero del dialetto romagnolo con testi originali e repuerati, su musiche originali o riarrangiate dalla tradizione folklorica e pop), QuelliCheIlBlasco (cover band di Vasco Rossi fortemente orientata allo spettacolo live), Cadillac DreamBand (Rock’n Roll e swing, progetto di Giacomo Guerrini per riproporre le canzoni degli anni 50 a partire da Elvis), MaramaoBand (progetto di Giorgio Zoffoli per riproporre la musica “sincopata” deglianni ’40 dal trio Lescano a Rabagliati), Francesco e i passabanda (progetto di FRancesco Malaguti con arrangiamenti di brani propri in un mix di cantautori italiani, in uno spettacolo live con videoanimazioni e coinvolgimento del pubblico), inoltra altre partecipazioni in cover band come gli Aironi Bianchi e i Ruvidi (Cover band Nomadi).
Dopo anni di pratica musicale e lavoro nel 2007 decido di riprendere il percorso Jazzistico ma in maniera più strutturata, e partecipo al corso di musica Jazz della rinnovata scuola G.Sarti di Faenza sotto la guida prima di Marco Biscarini e poi di Michele Francesconi, Massimiliano Rocchetta, Gabriele Zanchini , partecipando ai vari progetti della scuola (Jazz ensemble, combos) tuttora in corso. Attualmente partecipo ai progetti della metalurgica vigano, quinzan, maramao italian swing band